la mia storia

Giovanna Santoro

Sono entrata a far parte di questa Associazione sette anni fa. AABC è una sigla importante! Avendo un po’ di tempo libero, ho pensato di dedicarlo ai bimbi ricoverati in Cardiochirurgia. Dopo un colloquio preliminare, sono stata affiancata da una volontaria affinché  mi insegnasse il modo in cui muovermi in questo delicato ambiente. Ricordo ancora il mio primo giorno quando, quasi in punta di piedi, sono entrata da sola in reparto. Alla vista di quegli esserini così inermi mi si è stretto il cuore…avrei voluto abbracciarli tutti, poi le mamme, alcune tristi, con sul volto i segni della preoccupazione, della stanchezza di giorni passati accanto il loro bimbo, altre serene, perché  il loro piccolo era in via di guarigione, il momento brutto era passato! In questi anni ho visto scorrere gioia e dolore, ho imparato molto, di nascosto ho anche pianto al sapere che un bimbo era volato in cielo. A Natale e Pasqua ricevo gli auguri di quei genitori con i quali vi è stato un rapporto più stretto e questo mi riempie di felicità, così come il sentire che il piccolo sta bene. Sono tanti i bambini che, per la capacità e la dedizione dei medici e di tutto il personale che lavorano in reparto, possono e potranno condurre una vita al pari dei loro coetanei. Partecipare attivamente all’Associazione è una delle esperienze più arricchenti che ho vissuto e spero di continuare a svolgere questo compito ancora per molto. Il volontariato rappresenta per me l’occasione per sentirmi utile verso chi è in difficoltà. Ogni volta che termino il mio servizio mi sento invadere da una gioia profonda e da un grande orgoglio. Sarebbe bello se tutti potessero superare egoismo e insensibilità per aprirsi al mondo.