Il Gorilla e il carretto
In una lussureggiante foresta pluviale viveva un gorilla di nome Chris. Questo gorilla era particolare perché viveva su un carretto di legno con quattro ruote. Ma bisogna andare indietro nel tempo per capire il perché di questa strana situazione.
Da piccolo Chris era piuttosto monello e non ascoltava mai cosa gli dicevano i genitori. Nella foresta però bisogna fare sempre molta attenzione perché i pericoli proprio non mancano. Ma Chris, piccola scimmietta incosciente, si divertiva ad arrampicarsi e a saltellare ovunque, anche dove non avrebbe dovuto. Un giorno, mentre la madre gli diceva per l’ennesima volta di non andare a giocare vicino a una parete rocciosa, un grosso masso gli cadde sulla zampa e gliela fratturò. Chris piangeva disperato, mentre la mamma chiedeva aiuto, e promise a se stesso che, se fosse guarito, non si sarebbe mai più arrampicato da nessuna parte. Arrivarono i soccorritori che misero la povera scimmietta su un carretto, residuo del passaggio degli uomini, e la trasportarono alla sua tana. Qui il gorilla-dottore gli immobilizzò la zampetta fratturata e ordinò totale riposo finché questa non fosse guarita. Passarono i giorni e dopo alcune settimane il dottore tornò per verificare la situazione. “La zampa è perfettamente guarita – disse -, ora puoi tornare a correre e ad arrampicarti come se non fosse mai successo nulla”. Ma Chris non si mosse. “Cosa succede?”, chiese il medico preoccupato. “Senti ancora dolore?”. Chris fece di no con la testa e il dottore, sollevato, salutò i genitori e se ne andò.
Chris però continuava a non muoversi da quel carretto. Scendeva solo per mangiare e, beh, per andare in bagno… ma per il resto del tempo rimaneva sul carretto. E a chiunque lo invitasse a muoversi lui rispondeva che stava bene dov’era. Passò molto tempo da quel giorno, Chris divenne più grande e ci stava a malapena nel carretto ma continuava a voler rimanere su quell’aggeggio a quattro ruote.
Nessuno capiva davvero come mai il giovane gorilla si rifiutasse di scendere. Chris invece si ricordava molto bene della promessa che aveva fatto a se stesso se si fosse salvato – “Non mi arrampicherò mai più da nessuna parte se guarirò” – e viveva nel terrore di farsi nuovamente male. Al di là della promessa, che lui stesso capiva che era stata fatta in un momento di grande dolore, e che alla fine non aveva molto senso, Chris aveva paura che ciò che gli era accaduto da cucciolo potesse ripetersi. Ogni volta che provava ad allontanarsi dal suo carretto gli tornavano in mente le parole dei genitori – “Fai attenzione! I pericoli possono nascondersi ovunque” – e immediatamente si rifugiava di nuovo nella sua tana con le ruote. Ogni volta che qualche amico lo invitava a trascorrere un po’ di tempo insieme o che qualcuno organizzava qualcosa nella comunità dei gorilla i genitori, i fratelli, gli amici, dovevano spingere il carretto di Chris, per far sì che anche lui partecipasse. Diversamente, lui non si sarebbe mosso. Non c’era modo di convincerlo ad utilizzare le sue zampe. Il fatto è che ormai era diventato un gorilla adulto, e la situazione era quindi diventata ingestibile… Infatti Chris era grande, grosso e pesante, e di conseguenza era sempre più difficile trasportarlo.
Nella foresta pluviale, si sa, piove tantissimo e durante uno di questi periodi di grandi piogge, il torrente vicino al luogo dove vivevano i gorilla si ingrossò pericolosamente. Tutti i gorilla si organizzarono per spostarsi in un posto più sicuro. Tutti tranne Chris. Lui non si sarebbe mosso dal suo carretto; avrebbe semplicemente aspettato che la situazione si placasse. “Vedrete che il torrente non esonderà. Non è la prima volte che le sue acque aumentano velocemente. Sarà come tutte le altre volte in cui alla fine ci siamo preoccupati tanto per nulla”, diceva Chris quando gli altri gorilla lo sollecitavano ad allontanarsi da quel luogo. Purtroppo, però, Chris aveva torto: l’acqua nel torrente aumentava a vista d’occhio. La maggior parte dei gorilla si era già trasferita lontano da lì, mentre i gorilla più giovani e forti controllavano che nessuno rimanesse indietro.
“Chris, ti prego, vieni con noi”, lo implorava la mamma. Ma lui era determinato a rimanere dov’era, e nessuno, in questa situazione di emergenza, sarebbe riuscito a spostare lui ed il carretto in tempi rapidi. Chris rimase quindi solo.
L’acqua del torrente uscì dagli argini e stava raggiungendo il carretto di Chris quando da un albero una voce gli disse: “Smettila di fare il fifone e dammi la zampa!” Era Rosy, la sua amica di sempre, che era tornata indietro per salvarlo, passando da un albero all’altro. “Ho troppa paura Rosy. Lasciami qui. Sono solo un peso per tutti voi” rispose Chris rassegnato. “La finisci di fare il drammatico? Dammi subito la zampa e muoviti ad arrampicarti su questo albero. Non abbiamo più molto tempo”. Chris, a quelle parole, allungò una zampa verso Rosy, che l’afferrò con forza e aiutò l’amico a raggiungere un ramo sicuro. “Dai, ora muovi quelle zampe intorpidite e mettiamoci in salvo. Seguimi e vedrai che andrà tutto bene”. Rosy si muoveva agilmente da un albero all’altro e Chris la seguiva con ammirazione. Arrivarono finalmente nel luogo sicuro dove si erano radunati tutti gli altri gorilla. Tutti lo accolsero con grande gioia e si congratularono per avere finalmente lasciato il suo carretto, che sicuramente in quel momento era ormai sommerso dall’acqua. Chris si vergognò un po’ per il comportamento che aveva avuto per anni e ringraziò tutti per essergli sempre stati vicino; un ringraziamento speciale ovviamente lo fece a Rosy, che gli aveva salvato la vita e che lo aveva spronato ad abbandonare il suo carretto, e con lui, le sue paure. Ora finalmente era pronto a vivere davvero!
Volete sapere cosa successe dopo?
Come in tutte le più belle storie a lieto fine, anche in questa Chris e Rosy si innamorarono ed ebbero due bellissime scimmiette, che, chissà perché, amavano esplorare e ascoltavano poco le raccomandazioni dei genitori. Ma la foresta si sa, è piena di cose meravigliose da scoprire ogni giorno… con le dovute precauzioni però!