La Foca che voleva andare sulla luna

Nei mari ghiacciati dell’Artico vivono animali meravigliosi come i buffi trichechi, le affascinanti balene e le simpatiche foche. Nella comunità delle foche viveva la giovane foca Flossie, che spesso veniva rimproverata dagli adulti di avere la testa tra le nuvole. Ma Flossie era una sognatrice, e non poteva fare a meno di perdersi nei suoi pensieri. La sera, dopo cena, andava su uno scoglio che sbucava dalle onde e osservava per ore la luna, cercando di immaginare cosa potesse esserci lassù.

Nella sua testa di piccola sognatrice, la luna era abitata da specie animali e vegetali come la terra, ma sicuramente diverse da quelle che noi conosciamo. Immaginava che quella distesa luminosa fosse un mare color oro, in cui sognava di tuffarsi.

Una sera, mentre era immersa in questi pensieri, si addormentò. Venne però svegliata da una vocina squillante che le urlava nelle orecchie: “Svegliati! Flossie! Sve-glia-tiiiiiiii”.

Flossie si svegliò di soprassalto, cercando di capire chi l’avesse chiamata. Si guardò intorno e vide una foca-fatina svolazzarle attorno. “E tu chi sei?”, chiese incredula. “Io sono Fluffy – rispose la fatina – e sono una foca-fatina. Ti osservo da parecchio tempo e so che vorresti davvero tanto andare sulla luna”. Flossie annuì. “Ebbene, io sono qui per realizzare il tuo desiderio”. Flossie la guardò con aria interrogativa e Fluffy proseguì: “Solo per questa notte e, bada bene, è un’occasione unica, potrai venire con me a curiosare sulla luna”. Flossie continuava a non dire nulla, cercando più che altro di capire cosa stesse succedendo. Forse stava sognando, pensò. Fluffy proseguì con le spiegazioni: “Non sarà difficile arrivare lassù. Dovrai solo tuffarti con me nel riflesso della luna sul mare e magicamente ci ritroveremo là in alto, sulla luna. Sei pronta?” Flossie fece di sì con la testa. “E allora seguimi!” e si tuffò. La giovane foca si tuffò subito dopo di lei, senza troppa convinzione, e si ritrovò a nuotare in un mare dorato, proprio come quello che per notti intere aveva immaginato.

“Ma dove siamo?”, chiese Flossie con un filo di voce. “Dove ti ho promesso che ti avrei portata: sulla luna!”, rispose allegramente Fluffy, nuotando in quel liquido così luminoso. “Dai, seguimi. Andiamo a vedere cosa succede sulla terra ferma”. La foca e la fatina uscirono dal mare dorato e iniziarono a spostarsi su quella sabbia altrettanto dorata e luminosa. Dopo poco, arrivò verso di loro un gruppo di foche lunari. “Eccovi finalmente! Vi stavamo aspettando”, disse Lory, la più anziana di loro. Flossie non capiva: in che senso le stavano aspettando? “Siete le foche magiche venute a liberarci dai dispettosi trichechi, giusto? Sono cattivi con noi e saccheggiano sempre le nostre scorte alimentari! La profezia diceva che prima o poi sareste arrivate a liberarci, e finalmente eccovi qua”. Fluffy prese la parola: “Esatto, siamo venute per aiutarvi. Ma abbiamo poco tempo a disposizione. Spiegateci meglio il problema e cercheremo di trovare una soluzione”. Flossie non capiva cosa stesse succedendo. Fluffy sottovoce le disse: “Stai al gioco e cerchiamo di aiutare queste poverette, d’accordo?” La foca annuì.
La foca lunare, Lory, riprese a parlare: “Noi foche lunari ci nutriamo di pesce disidratato. Quindi lo peschiamo e lo mettiamo in quella pianura a essiccare. Lo sorvegliamo giorno e notte, ma nonostante questo i trichechi prepotenti vengono e ce lo rubano immancabilmente.

Malgrado i nostri sforzi, loro continuano a portarcelo via e a noi ne rimane sempre poco e dobbiamo ricominciare da capo”. Flossie non capiva perché le foche lunari mangiassero il pesce solo dopo averlo essiccato, ma non fece domande. La situazione era già abbastanza assurda così, senza aggiungere domande che l’avrebbero magari resa ancora più assurda. Fluffy assunse un’aria pensierosa e chiese: “Ma voi avete mai provato a parlare con i trichechi?”. “Parlare con loro? E perché avremmo dovuto?”, chiese Lory. “Siete sicure che i trichechi sappiano che quel pesce non è lì per loro? I trichechi lunari non sono particolarmente arguti. Potrebbero pensare che il lavoro che fate, lo facciate anche per loro”, ipotizzò Fluffy. Lory ci pensò un attimo. Effettivamente le foche lunari non avevano mai provato a parlare con i trichechi lunari e forse, comunicando, avrebbero scoperto che Fluffy aveva ragione e avrebbero addirittura potuto trovare un accordo e collaborare. “Possiamo sicuramente provare a parlare con loro e verificare come mai si comportino in modo così disonesto”. “Ottimo! – disse Fluffy -. Allora andiamo!”. Flossie era totalmente disorientata: “Andiamo? Dove?”, chiese un po’ titubante. “Ma dai trichechi!”, rispose Fluffy gioiosa. Lory accompagnò le due ospiti alle dune dei trichechi. Le accolse Tito, un tricheco lunare di grosse dimensioni, ma molto gentile e accogliente. “A cosa devo il piacere di questa visita?”, chiese Tito. “Vorremmo parlarti del pesce essiccato”, rispose Fluffy. “Ah, buonissimo. Non so come voi foche riusciate a renderlo così saporito, ma noi trichechi lo apprezziamo molto. Anzi, a nome di tutti i trichechi vi ringraziamo per avercelo messo a disposizione. Siete davvero gentili!”, disse Tito. Lory a questo punto non sapeva più cosa dire: era chiaro che i trichechi non si fossero resi conto di arrecare danno alle foche. “Ci fa molto piacere che lo apprezziate e continueremo a prepararlo per tutti, ma siamo qui a chiedervi aiuto – disse Lory -. Purtroppo ci siamo rese conto che non riusciamo a pescare abbastanza pesce per tutti e vorremmo chiedervi se potreste anche voi contribuire alla pesca”. “Ma perché non lo avete detto prima! – rispose Tito con entusiasmo – Noi trichechi amiamo pescare. Non sappiamo come essiccare il pesce, ma sappiamo come pescarne in gran quantità”. “Perfetto! – intervenne Lory – “Allora abbiamo un accordo”.

“Bene, direi che la nostra missione è finita”, disse allora Fluffy, rivolta a Flossy. “Possiamo rientrare a casa”. “Va bene… comunque avevi proprio ragione. Comunicare è importante e molto spesso aiuta a risolvere situazioni che sembrano irrisolvibili, come nel caso delle foche e dei trichechi lunari”.

“E’ proprio così – rispose Fluffy -, se c’è un problema bisogna parlarne per risolverlo. Dai, ora torniamo a casa!”. “Dammi solo un minuto – disse Flossy -. Devo chiedere una cosa a Lory”. Poi rivolta a Lory: “Mi togli una curiosità? Perché essiccate il pesce, anziché mangiarlo fresco?” “Semplice! – rispose Lory -. Perché il pesce fresco non ci piace, è troppo viscido”. A queste parole Flossy scosse il capo e salutò. “Sono pronta”, disse a Fluffy. “E allora tuffati dietro di me”, urlo Fluffy mentre già si stava tuffando. Flossy e Fluffy si ritrovarono a nuotare di nuovo nelle loro acque. “Che avventura! – esclamò Flossy – Peccato che non possa tornare tutte le volte che voglio. Non so però come ringraziarti per questa notte meravigliosa e magica”. “Sono felice che ti sia piaciuto il nostro viaggio sulla luna; mi sono divertita tanto anch’io, però ora devo proprio scappare”, disse Fluffy. “Non ci rivedremo mai più?”, chiese allora Flossy con un velo di tristezza. “Ci rivedremo nei tuoi sogni”, rispose Fluffy e svanì. Flossy rimase ancora un attimo sullo scoglio e poi raggiunse l’isolotto dove le altre foche stavano già dormendo da un bel po’. Si addormentò anche lei e il mattino dopo non sapeva dire se si fosse trattato di un sogno o della realtà. Ma sulle pinne era rimasto ancora qualche granello di sabbia luminosa, a togliere ogni dubbio. Flossy non parlò mai a nessuno di questo viaggio fantastico, nessuno le avrebbe creduto, ma quando voleva rivedere la sua piccola amica svolazzante, bastava che pensasse a lei prima di addormentarsi ed era certa di incontrarla in sogno.

Vuoi sapere se Flossy sia mai riuscita a tornare sulla luna?

Flossy, anni dopo questa avventura, tornò ancora una volta sulla luna. Fluffy, infatti, era tornata da lei per chiederle aiuto. Sulla luna la foca Lory era sparita e nessuno riusciva a trovarla. Si scoprì poi che era partita per un viaggio con la foca Luca, ma non avevano avvisato nessuno, e le altre foche lunari si erano preoccupate. Ma questa è un’altra storia, un’altra avventura della nostra foca sognatrice…