Bella, la balena
In un vasto oceano, viveva una giovane balena di nome Bella. Bella era nota tra gli abitanti del mare per il suo canto melodioso, amato ed invidiato da tutti. Bella però era anche una balenottera piuttosto indisciplinata. Era uno spirito libero e non amava molto seguire le regole. Essendo però molto giovane, Bella doveva andare a scuola, e alla scuola delle balene si impara il canto. Per le balene il canto è fondamentale perché le aiuta ad orientarsi nelle profondità oceaniche e a comunicare con i propri simili. Ma a Bella piaceva sicuramente di più giocare che studiare e molto molto spesso arrivava in ritardo alle lesioni, creando sempre un po’ di scompiglio in classe. Era indubbiamente tra le più brave se non la più brava della classe ma il suo atteggiamento e il suo comportamento la rendevano spesso insopportabile per l’insegnante. Infatti, il più delle volte, oltre ad arrivare in ritardo, non aveva ripassato i canti della lezione precedente. L’unico motivo per cui l’insegnante continuava ad accettarla in classe era per il suo talento naturale fuori dal comune. Per Bella la scuola era una vera tortura e alla fine delle lezioni fuggiva velocemente per andare ad esplorare profondità a lei ancora sconosciute. Non faceva mai troppa attenzione a dove andava, lasciandosi spingere dalla curiosità. A volte convinceva qualche amico ad andare con lei, ma più spesso andava da sola in esplorazione, perché sicuramente più temeraria dei suoi coetanei. Un giorno però si allontanò un po’ troppo e si perse. Ci volle molto tempo perché riuscisse a ritrovare la corrente che la avrebbe riportata a casa. Quando arrivo finalmente nelle acque conosciute si rese conto che ormai era davvero troppo tardi per unirsi alla lezione di canto. Decise di andare comunque a spiare la lezione dalle finestre, sperando che nessuno la vedesse. Quando però arrivò nei pressi della scuola, si rese subito conto che qualcosa di strano stava succedendo. Dalle finestre usciva una strana luce blu che non aveva mai visto. Si avvicinò quindi molto cauta e provò a sbirciare per vedere cosa stesse succedendo. Trattene un urlo di terrore. Il cattivissimo granchio Crab, si era impadronito della scuola. Crab era uno scienziato dall’enorme intelligenza, ma dal cuore nero come l’inchiostro di seppia. Quando terminò i suoi studi, decise di utilizzare il suo sapere per compiere esperimenti di dubbia utilità che crearono non pochi danni agli abitanti dell’oceano. Una volta fece crescere le gambe ad un’alga marina, che iniziò a correre terrorizzata, un’altra volta le gambe le fece crescere ad un pesce, che si mise a correre con l’alga marina, e lo stesso fece anche con delle stelle marine che iniziarono a muoversi senza sapere dove andare. Insomma, sembrava che il suo unico obiettivo fosse quello di creare panico e caos tra gli abitanti dell’oceano. Per farla breve, Crab venne allontanato dalla comunità marina e gli venne chiesto di compiere i suoi assurdi esperimenti in un luogo lontano, dove non avrebbe nuociuto a nessuno: la grotta oscura. Qui, non solo approfondì i suoi studi ed esperimenti scientifici, ma sviluppò un rancore sempre più grande verso chi lo aveva relegato ai confini dei mari. Ma torniamo alla scuola di Bella. Bella spiava cosa stava accadendo all’interno: il Signor Crab aveva isolato la scuola, installando tutt’attorno un campo elettrico, che impediva a chiunque di avvicinarsi. L’insegnante e gli allievi erano stati immobilizzati sempre grazie a questo campo elettromagnetico e ora venivano obbligati a cantare senza sosta. Bella non capiva il perché di questa tortura, quando vide un’apparecchiatura che assomigliava ad un’aspirapolvere e che sembrava che stesse aspirando tutte le onde musicali emesse dalle balene. Comunque, continuava a non capire il senso di tutto ciò. A che pro aspirare la musica? Ammesso che la stesse convertendo in energia, per cosa avrebbe poi usato questa energia?
Mentre Crab si improvvisava maestro d’orchestra, prendendo così in giro le balene, entrò in aula la pesciolina Mil, cattiva almeno tanto quanto Crab. “Ti avrò detto almeno un milione di volte di non disturbarmi mentre sto creando!”, disse Crab. “Creando? Ma finiscila! Abbiamo bisogno di più energia e più rapidamente o non riusciremo a portare a termine il nostro piano” disse bruscamente Mil. “Ma com’è possibile? L’energia prodotta da questi pesci mal cresciuti ormai dovrebbe avere messo in funzione la macchina per creare i maremoti!”, disse stupito Crab. “L’ha messa in funzione, certo! Ma le poche onde a cui ha dato luogo non sono sufficienti per distruggere il regno di Poseidone.”
Ecco qual era il piano! I due loschi individui avevano creato un macchinario per distruggere il regno di Poseidone, rubare le sue ricchezze e magari creare un nuovo regno fatto di cattivi. Bisognava assolutamente fermarli. Ma come poteva fare, lei da sola? Andare a cercare aiuto significava perdere tempo, ma anche agire da sola sarebbe stato estremamente rischioso. Arrivarono in suo soccorso il cavalluccio marino Sol, la stella marina Star e la giovane seppiolina Cal, tutti attirati dalla strana luce blu. Bella spiego la situazione ai suoi amici: non c’era tempo da perdere. Ci voleva un piano urgente. Beh, i due cattivi non brillavano sicuramente in furbizia. Sarebbe bastato farli uscire allo scoperto per poi neutralizzare quei terribili macchinari. Il cavalluccio marino ebbe un’idea. Avrebbe attirato l’attenzione dei cattivi dalla finestra mostrandogli delle alghe luminose, i due cattivi Crab e Mil sarebbero usciti allo scoperto, Cal li avrebbe accecati con il suo inchiostro, Star avrebbe staccato la corrente e Bella avrebbe guidato tutti fuori con il suono del suo canto.
E così i 4 amici entrarono in azione e tutto avvenne come previsto: con un incredibile lavoro di squadra le balene vennero liberate e guidate al sicuro da Bella. Nel frattempo, Sol, Star e Cal andarono a chiamare la polizia che arrivò in tempo prima che i due malviventi riuscissero a liberare gli occhi dall’inchiostro di Cal.
Le balene furono grate a Bella per il salvataggio e l’insegnante le concesse di arrivare in ritardo in futuro: d’altronde, nonostante i compiti non fatti, il suo canto li aveva tolti dal pericolo. Bella però non volle approfittarne. Aveva capito che le regole andavano rispettate: per colpa della sua testardaggine e del suo spirito ribelle aveva rischiato di non trovare più la via di casa. Avrebbe continuato ad esplorare, ascoltando però chi le diceva di non allontanarsi troppo, e sicuramente non avrebbe più disturbato durante le lezioni, o almeno ci avrebbe provato
Vuoi sapere qualcosa di più su Bella?
Bella è una balena così speciale perché discende da una famiglia di balene cantanti. I suoi nonni facevano parte del famoso gruppo lirico “I Sette Mari” e fin da piccolissima le avevano trasmesso la passione per la musica in generale e il canto in particolare. Dopo questa avventura Bella continuò i suoi studi, raggiungendo il massimo dei voti e diventando la balena-cantante solista più famosa dell’Oceano. Grazie alla sua fama, fece concerti ovunque ed ebbe così la possibilità di esplorare luoghi sempre nuovi, nutrendo la sua insaziabile curiosità.